RAZIONALE

La Malattia Renale Cronica (CKD) rappresenta una condizione di emergenza sanitaria dati i numeri di incidenza e prevalenza in costante ascesa e, nell’ambito della stessa, un ruolo determinante, in termini di morbidità e mortalità, è giocato dalla patologia cardiovascolari. Dall’altro lato, è indubbio come il Diabete Mellito, allo stato attuale, rappresenti la principale causa di Malattia Renale Cronica terminale e, quindi, di inizio del trattamento sostitutivo della funzione renale.
Risulta, quindi, fondamentale, gestire accuratamente i fattori di rischio in grado di impattare negativamente sulla prognosi “renale” dei nostri pazienti a partire proprio dal controllo della nefropatia diabetica. La nefroprotezione ed il rallentamento della progressione della CKD è un obiettivo fondamentale per lo specialista nefrologo ma lo diventa anche per gli altri specialisti che hanno in gestione la suddetta popolazione di pazienti.
Il triangolo fisiopatologico Diabete Mellito, Fibrillazione Atriale, Malattia Renale Cronica presenta elevati livelli di sovrapposizione fisiopatologica e clinica con un minimo comun denominatore proprio sull’aspetto di gestione della funzione renale. Come già accade per i nuovi farmaci ipoglicemizzanti (vedasi le Gliflozine), anche gli anticoagulanti orali diretti (DOACs), e in modo particolare alcuni di loro, hanno mostrato evidenze secondo le quali sembrerebbero essere in grado di impattare favorevolmente su alcuni cruciali endpoint renali.
Scopo del presente corso FAD è non solo fare il punto sulla gestione della terapia con DOACs nei pazienti affetti da CKD (con particolare riguarda alla somministrazione dei corretti dosaggi ed allo stretto monitoraggio clinico), bensì accendere i riflettori sulle strategie terapeutiche in grado di impattare favorevolmente sulla gestione di pazienti complessi e comorbidi quali quelli affetti da Malattia Renale Cronica. Non verranno, inoltre, tralasciati alcuni aspetti fondamentali quali quelli relativi alla gestione delle emergenze legate alla terapia anticoagulante orale, nonché quelli afferenti alla sfera del rapporto tra fibrillazione atriale e deficit cognitivo, elemento cruciale anche nel paziente affetto da CKD.